Parco Nazionale d’Abruzzo

Parco Nazionale d'Abruzzo

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, che in realtà oggi si chiama Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, si estende tra la provincia dell’Aquila in Abruzzo, la provincia di Frosinone nel Lazio e la provincia di Isernia in Molise. A livello geografico, esso occupa soprattutto la zona del bacino dell’Alto Sangro, per un territorio pastorale e montano che si trova a sud della Marsica e comprende, appunto, i monti Marsicani e la valle del Gizio.

Come si arriva

Per chi vuol arrivare al Parco Nazionale d’Abruzzo in auto, provenendo da Napoli è necessario percorrere la A1 e, dopo essere usciti a Caianello, continuare per Venafro e Alfedena, in modo da scoprire il versante molisano del parco. Se si giunge da Roma, invece, sempre dalla A1 si esce a Ferentino e da qui si continua per Sora Forca d’Acero; in alternativa si può percorrere la A24/25 e uscire a Pescina o Celano, continuando poi per Gioia dei Marsi o per Bisegna.

 

In estate, per altro, ogni giorno è attivo un servizio autobus che collega Roma con il parco. Qualora ci si sposti in treno, si può scendere alla fermata di Avezzano sulla linea Roma-Pescara o alla fermata di Castel di Sangro sulla linea Napoli-Pescara, trovando poi gli autobus della compagnia TUA. Sempre a proposito di bus, ci sono quelli di Linea Roma, di Pullman dei Parchi Sangritana e di Satam, lungo la linea Napoli-Pescara.

La riserva naturale della Camosciara

Volendo individuare il cuore pulsante del Parco Nazionale d’Abruzzo, questo non potrebbe che essere rappresentato dalla riserva naturale della Camosciara, catena montuosa il cui aspetto ricorda quello delle Dolomiti del Nord-Est, grazie alle sue creste frastagliate e alle sue guglie di dolomia grigia e bianca.

Già dal nome si può intuire quale sia la fauna che domina il paesaggio: e in effetti sono tanti i turisti che amano visitare la cosiddetta oasi dei camosci, che si sviluppa fino al fiume Sangro. Per arrivare qui è necessario parcheggiare la macchina all’esterno della riserva per poi proseguire a piedi, così da giungere fino a un bosco di faggi che porta alle cascate delle Ninfe e delle Tre Cannelle. È disponibile perfino un trenino turistico, ma le alternative non mancano, anche per chi ha voglia di una passeggiata a cavallo.

La fauna selvatica del Parco Nazionale d’Abruzzo

Il gatto selvatico, il cervo, il lupo, l’aquila reale: sono solo alcuni dei numerosi esemplari di fauna selvatica che si possono ammirare nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Ma la lista sarebbe davvero lunga e comprende, tra gli altri, anche il camoscio, l’istrice, il capriolo e la volpe. E la lince? Allo stato attuale non si sa ancora se sia presente, ma di certo lo era in passato: il fatto è che si tratta di un felino particolarmente diffidente, ed è questo il motivo per il quale si fa fatica a capire se si sia estinto o ci sia ancora.

Ma l’animale simbolo di questa splendida riserva naturale è senza ombra di dubbio l’orso bruno marsicano, una specie protetta che si trova esclusivamente nell’Italia del centro.

Si tratta di un animale di significative dimensioni, tendenzialmente pigro e pacifico, che su nutre di erba, miele, frutta, insetti e radici.

Nel complesso il parco accoglie 230 specie di uccelli e 67 specie di mammiferi. Specialmente i grandi mammiferi sono difficili da avvistare, in quanto molto elusivi. Il camoscio appenninico è, senza dubbio, uno degli animali più suggestivi, ma anche più rappresentativi, di tutto il parco. In tutto ce ne sono circa 600 esemplari, distribuiti tra le praterie e le rupi impervie. Il lupo appenninico è un altro dei protagonisti di questo scenario naturale, presente con quasi una decina di branchi. Il tasso e la lontra si trovano sia nelle praterie di altitudine che nei campi coltivati, ma meritano di essere citate anche la lepre italica e la lepre europea. E, ancora, ecco il cinghiale e roditori come il moscardino.

Il lago di Barrea

Uno dei posti più affascinanti di tutto il Parco Nazionale d’Abruzzo è il lago di Barrea, le cui acque bagnano il borgo omonimo, ma anche i paesi di Civitella Alfedena e di Villetta Barrea. Si tratta di un bacino di origine artificiale che è stato creato a metà del secolo scorso con lo sbarramento del fiume Sangro. Le sponde del lago, che è largo in media 500 metri e lungo 5 chilometri, sono presenti sia percorsi ciclabili che pedonali, per un giro ad anello che, di conseguenza, può essere affrontato sia in bici che a piedi.

Lungo il percorso ci sono aree ristoro e panchine, ma anche spiagge attrezzate per chi vuol concedersi un giro in pedalò, fare il bagno in acqua o semplicemente fermarsi a prendere il sole.

La Val Fondillo

Nel novero delle location da non perdere nel Parco Nazionale d’Abruzzo c’è anche la Val Fondillo, attorniata da monti da cui si sviluppano vari sentieri da scoprire per escursioni o trekking. Dalla parte più bassa della valle sono sufficienti circa venti minuti di camminata per arrivare alla Grotta delle Fate, ma se si è disposti a scarpinare un po’ di più si ha la possibilità di seguire tutto il Percorso dell’Orso. Ci sono sentieri per tutte le esigenze, e molti possono essere attraversati anche da famiglie con bambini al seguito.

Ti può interessare: Parco Nazionale del Gran Sasso

Pescasseroli

La città più importante del Parco Nazionale d’Abruzzo è senza dubbio Pescasseroli, situata in una posizione panoramica a dir poco unica, con una scenografia naturale che è fantastica non solo in estate ma anche nella stagione invernale, grazie al suo comprensorio sciistico.

Palazzo Sipari è un edificio storico anche perché ha dato i natali niente meno che al filosofo Benedetto Croce: è possibile scoprirlo con una visita guidata. Diversi maneggi mettono a disposizione programmi specifici per i bambini che vogliono provare la gioia di andare a cavallo, mentre l’area dell’Altopiano della Macchiarvana nei mesi freddi è la location ideale per lo sci di fondo. Ma tra le altre attività da praticare ci sono le escursioni con le ciaspole e il winter nordico walking, senza dimenticare lo snowtubing.

Il Parco Giardino ospita animali come lupi appenninici o orsi marsicani: non è uno zoo, però, dal momento che i vari esemplari faunistici presenti sono stati accolti qui per essere curati o perché sono già nati in cattività.

Civitella Alfedena

Il borgo di Civitella Alfedena è una vera delizia per gli occhi, anche grazie all’area faunistica della Lince che si trova di fianco alla parte alta del paese. Sulla collina davanti a Civitella Alfedena c’è, invece, l’area faunistica del Lupo, insieme con il museo e il centro visite del parco. Una passeggiata nel centro storico del borgo consente non solo di immergersi nelle atmosfere suggestive di un paese di altri tempi, ma anche di fare acquisti tra prodotti di artigianato e delizie alimentari del posto. Da qui, poi, si può andare alla scoperta del monte Sterpidalto e del Balzo della Chiesa.

I comuni delle valli minori

Ogni singolo borgo del Parco Nazionale d’Abruzzo merita una visita approfondita: nel bacino del Fossato di Rosa, per esempio, c’è il paese di Villavallelonga, mentre la Valle del Giovenco ospita Ortona dei Marsi e la Valle del Tasso è impreziosita dalle bellezze di Scanno.

Sono tutti borghi che hanno in comune un insediamento accentrato su alture, in punti panoramici stupendi. Essendo situati in posizioni così particolari, i loro centri storici hanno saputo conservare i tratti medievali, con abitazioni sviluppate in altezza affacciate su vicoli tortuosi e stretti. A proposito di testimonianze storiche, vanno visti anche i paesi di Lecce nei Marsi e Gioia dei Marsi, che devono il proprio nome alla civiltà antica dei Marsi, di cui sono rimasti diversi segni nei dintorni dei centri abitati. Queste località, per altro, furono distrutte nel 1915 da un terremoto.

Che cosa mangiare

Sarebbe davvero un peccato andare via dal Parco Nazionale d’Abruzzo senza avere prima assaggiato le delizie locali. Tra i prodotti tipici ci sono gli insaccati e i salumi, oltre alla cicerchia e al fagiolo di Scanno. Il tartufo di Campoli Appennino e il formaggio pecorino di Picinisco sono presidi slow food, ma in questa rassegna di leccornie non ci si può certo dimenticare dei dolci: ecco, allora, il pan dell’orso e i mostaccioli di Scanno (località nota anche per il merletto), oltre ai torroni di pasta reale di Alvito. Pescasseroli, invece, è famosa per i liquori Ratafià e Centerba, ma pure per il vino rosso fragolino.

Patrimonio mondiale dell’Unesco

Una parte del Parco Nazionale d’Abruzzo è stata riconosciuta addirittura patrimonio mondiale dell’umanità protetto dall’Unesco. Si tratta di cinque nuclei di faggete vetuste che hanno più di 5 secoli di vita e che si trovano in Val Cervara a Villavallelonga, sul Coppo del Morto e sul Coppo del Principe a Pescasseroli, in Val Fondillo a Opi e a Lecce nei Marsi.

Le architetture religiose

Oltre alla natura, insomma, il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo offre molto altro da vedere, anche per gli amanti del turismo religioso: basti pensare al Convento di San Nicola di Alvito, che fu realizzato nei primi anni del Cinquecento, oppure al Santuario di Canneto di Settefrati, un tempo destinazione dei pastori dediti alla transumanza in pellegrinaggio.

A Rocchetta al Volturno, invece, c’è l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, eretto addirittura nell’VIII secolo e sopravvissuto a dispetto delle incursioni dei Longobardi. Infine, meritano di essere viste la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo ad Alfedena e la Chiesa di San Tommaso a Barrea, affrescata da Paolo Gamba.

Ti può interessare: Parco Nazionale della Majella